Si sta avvicinando la ricorrenza di San Valentino: come tutti sapete è la festa degli innamorati caratterizzata da un tripudio di cuori che appaiono su depliant, biglietti di auguri, locandine, confezioni regalo, etc.. Non solo a San Valentino tutti noi usiamo e abusiamo della parola cuore quando vogliamo esprimere tutto il nostro impegno non solo fisico ed intellettivo ma anche affettivo e passionale in quello che facciamo: quante volte sentiamo l’iniziativa del cuore, la manifestazione del cuore, con il cuore in mano e chi più ne ha più ne metta.
Tutto ciò è estremamente apprezzabile e comprensibile dal momento che il cuore da sempre è considerato la sede degli affetti, delle emozioni, dell’amore ma chi più di noi Cardiologi che ogni giorno curiamo la salute del cuore può e deve far riferimento a questo organo stupendo in ricorrenze come quella di San Valentino per ricordare a tutta la popolazione non solo il nostro impegno quotidiano di Medici ma anche quanto è stato fatto dalla Cardiologia nel migliorare la qualità e quantità degli anni di vita e quanto ancora c’è da fare in termini di prevenzione e di lotta alle patologie cardiovascolari che ancor oggi sono al primo posto non solo in Italia ma nel mondo intero come causa di mortalità e morbilità?
Queste motivazioni ci hanno indotto anche quest’anno ad organizzare un evento in occasione di San Valentino: una serata di beneficienza al Teatro Ghione, che è il nostro teatro del cuore, di cui vi mostro la locandina.
Serata di beneficienza di cui, se avete pazienza di leggere, vi descrivo la finalità che è quella di raccogliere fondi per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa nei giovani.
In Italia, ogni anno, più di 1000 giovani apparentemente sani, di età inferiore ai 35 anni, muore di morte cardiaca improvvisa (MCI). Sono eventi tragici, devastanti dal punto di vista familiare e sociale che, potenzialmente, si possono prevenire.
Le cause della MCI sono molto diverse e comprendono malattie che alterano la struttura, la morfologia e la funzione del cuore, anomalie del sistema elettrico del cuore o anche processi infiammatori o infettivi. In molti casi si la causa è genetica, ovvero ci sono delle mutazioni in uno o più geni del DNA, in altri casi la causa è ancora non nota oppure è la conseguenza di una combinazione di più fattori. Le cause più comuni sono rappresentate dalle cardiomiopatie, quali la cardiomiopatie ipertrofica e la cardiomiopatia aritmogena. Nella maggior parte dei casi queste malattie sono diagnosticabili con gli strumenti che il cardiologo possiede oggigiorno, ma spesso giungono all’attenzione del medico troppo tardi. Atleti professionisti o ragazzi che praticano sport a livello agonistico sono sottoposti a controlli cardiologici periodici, ma i ragazzi che praticano attività ludica non sono sistematicamente controllati. Purtroppo anche tra questi ultimi si riscontra un numero elevato di MCI. Pertanto un serio e capillare programma di screening cardiovascolare nei giovani è auspicabile e può essere cruciale nel ridurre questi tragici eventi.
Proprio sulla base di queste considerazioni, nel 2009 è iniziato un programma di screening nelle scuole del territorio nazionale. Hanno aderito al programma di prevenzione le scuole superiori di 10 regioni italiane ed è stato effettuato un elettrocardiogramma in oltre 16000 ragazzi. Questo semplice esame ha permesso di rilevare anomalie nel 20% dei ragazzi, possibili spie di patologie cardiache. Questi ragazzi sono stati, quindi, indirizzati verso altri esami diagnostici ed, in alcuni di essi, sono state identificate in uno stadio precoce malattie potenzialmente fatali. Questo ha permesso di prendere provvedimenti volti a curare tali patologie, dove possibile, o a prevenirne la progressione e l’occorrenza di eventi potenzialmente drammatici.
Tra le tre cause più frequenti di morte cardiaca improvvisa vi sono, però, anche le anomalie di origine delle arterie coronarie, i vasi che portano sangue al cuore. Alcune di queste anomalie sono associate alla MCI, specie nei soggetti che praticano sport e, purtroppo, con il solo elettrocardiogramma non è possibile evidenziarle. L’origine delle coronarie può essere ben visualizzata dalla Tomografia Computerizzata (TC) coronarica, ma questa metodica diagnostica implica l’esposizione a radiazioni ionizzanti, seppure negli ultimi anni la tecnologia ha permesso di ridurre la quantità di radiazioni usate per eseguire l’esame.
Un’alternativa è rappresentata dall’uso della Risonanza Magnetica Cardiaca (RMC). La RMC è una delle più recenti metodiche di imaging cardiovascolari e il suo uso si sta diffondendo sempre di più sul territorio italiano. E’ una metodica che permette di studiare morfologia e funzione del cuore e dei vasi, ed, inoltre, permette di identificare anomalie nella struttura del muscolo del cuore.
Inoltre la RMC è in grado di visualizzare l’origine delle coronarie senza l’uso di radiazioni ionizzanti e senza somministrazione di mezzo di contrasto.
Pertanto si è deciso di estendere il programma di prevenzione cardiovascolare nei giovani aggiungendo nella valutazione l’esecuzione della RMC, proprio con la finalità di valutare l’origine delle coronarie e grazie al suo profilo di sicurezza.
L’acquisizione delle immagini per l’origine delle arterie coronarie con la RMC è di breve durata e prevede l’uso di sequenze 3D MRA (Magnetic Resonance Angiography) in respiro libero. Questo significa che i ragazzi dovranno stare sdraiati sul lettino della risonanza per pochi minuti, respirare tranquillamente e l’immagine verrà acquisita sincronizzata con il battito cardiaco. Al fine di limitare gli artefatti generati dai movimenti del torace durante la respirazione, queste sequenze sono dotate di sistemi di respiratory navigator in grado di correggere questi artefatti.
Il nuovo progetto “A Scuola con il Cuore” (e qui il riferimento al cuore calza perfettamente!!!) è iniziato il 5 Ottobre dello scorso anno ed è promosso dall’Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari da me presieduto e sarà effettuato in collaborazione con l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI di Roma (Prof. Gianfranco Gualdi).
La valutazione cardiologica dei ragazzi sarà completamente gratuita ed è destinata ai ragazzi delle scuole superiori, nella fascia di età tra i 16 e i 18 anni. La valutazione prevede l’esecuzione di un elettrocardiogramma, di un’ecografia cardiaca e di una RMC senza l’uso di mezzo di contrasto. Tutti gli esami sono non invasivi e innocui e saranno effettuati da un gruppo di cardiologi volontari.
Il progetto è iniziato coinvolgendo i ragazzi dell’ITIS Giovanni XXIII di Roma (Istituto già sensibile ai programmi di screening) e verrà poi esteso alle scuole romane e laziali grazie alla collaborazione istituita da anni con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca).